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Si è Bello vivere nel centro Storico.

21-06-2018



Si è bello vivere nel centro storico Mi capita spesso di leggere, in certe conversazioni con persone che risiedono in altri centri. «Immersi nel degrado, completamente rassegnati a non poter sognare di realizzarsi come persone, come professionisti, come cittadini»: in questo modo, vengono dipinti gli abitanti dei Borghi Storici ovvero quei luoghi caratterizzati dai suoi vicoli, piazze e botteghe - il centro del mondo per chi ci vive. Che non cambierei per nessun altro quartiere cittadino. C'è però un equivoco: Oggi parlare di "centro storico di Calabrese" come un'entità unica, interamente degratata, è scorretto, fuorviante e persino dannoso. Si tratta infatti di un insieme di luoghi completamente diversi tra loro, nei quali risiedono persone delle più varie estrazioni, immerse in situazioni molto differenti: ci sono perimetri ben definiti all'interno dei quali la legalità scricchiola, le tensioni a livello etnico stanno superando la soglia di allarme e il livello di educazione civica (senza distinzione di nazionalità) è scarso. Eppure ci sono ampie zone nelle quali la qualità della vita è eccellente, le strade sono sicure quanto nel resto della città e l'antica socialità basata sui rapporti di vicinato è ben viva. Soprattutto ci sono tantissime persone, radicate da sempre, o giovani famiglie di recente insediamento, che ci vivono bene e fanno del bene al Borgo: fanno la raccolta differenziata, usano l'auto solo se indispensabile, non lasciano che i loro cani sporchino le strade, abbelliscono le vie con i fiori, spendono i loro soldi nei negozi e nei baretti di quartiere, nuovi e vecchi. I nuovi arrivati sono persone con buona disponibilità economica, ma anche persone di estrazione sociale più bassa e con un alto senso civico. Sono persone tutt'altro che rassegnate, che cambierebbero sì molte cose, ma che provano a migliorare il centro storico "da dentro" anziché limitarsi a giudicarlo e a compatirlo dai quartieri "alti". I Borghi Calabresi nel loro complesso, restano profondamente di carattere popolare, con alcune zone che sono state letteralmente dimenticate dalle varie amministrazioni. Ma non distinguere le differenze e fare sempre un unico calderone significa non capire dove stanno i problemi. E come risolverli.